Il nuovo libro di Gianfranco Pintore suUo sfondo della Valle del Cedrino.
Sarbana, una giovane archeologa di Linnasartas (OROSEI) insieme a degli amici di Remules (IRGOLI), scopre nelle campagne di Osana (ONIFAI), una lapide scritta con le lettere di quattro lingue antichissime. La donna capisce che lo straordinario ritrovamento potrebbe sconvolgere la storia della scrittura antica nel Mediterraneo e mettere in crisi consolidati luoghi comuni e pregiudizi. Un pericolo insomma per le verità accademiche ormai acquisite che metterebbe a repentaglio non solo aspetti storico-culturali ma anche interessi baronali e relative rendite di potere. Per impedire che la scoperta susciti l'interesse che merita, il ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza archeologica cercano di intimidire l'archeologa e la denunciano ai carabinieri. A Sarbana così non resta che rivolgersi a un anziano etruscologo fiorentino e a un epigrafista basco. È questa la trama di "Sa Iosa de Osana", l'ultimo libro dello scrittore giornalista Gianfranco Pintore, un archeo-thriller con sfumature politico culturali ipoteticamente ambientato nelle campagne della Valle del Cedrino ricche di vestigia archeologiche ancora tutte da decifrare. Il libro, edito sia in limba sarda comuna (Lsc) che in italiano con il titolo "La stele di Osana", sarà presentato sabato prossimo alle 17 nella scuola elementare di Onifai dallo scrittore Antonimaria Pala alla presenza dell'autore. L'appuntamento è curato dall'associazione culturale S'Olimu.
Fonte: La Nuova Sardegna
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