Il carnevale di Mamoiada è uno degli eventi più celebri del folclore sardo. 
Le maschere  tradizionali di questo carnevale sono i "mamuthones" e gli "issohadores", che fanno la loro apparizione in  occasione della festa di Sant'Antonio, tra il 16 e il 17  gennaio, poi la domenica di carnevale e il  martedì grasso.
Le origini del  carnevale di Mamoiada, conosciuto anche come "la danza dei  mamuthones", sono oscure; molte  sono le ipotesi che sono state avanzate, nessuna effettivamente dimostrabile.  Secondo alcuni, il rito risalirebbe  all'età nuragica, nato come gesto di  venerazione degli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per  propiziare il raccolto.
I "mamuthones" e gli "issohadores" sono le tipiche  maschere del carnevale di Mamoiada in Sardegna. 
Sono due  figure diverse per abbigliamento e movenze, ma  nella rappresentazione svolgono lo stesso ruolo.  L'intera comunità è coinvolta nella  preparazione delle maschere, data l'importanza dell'evento e del  risultato.
|  | Il "mamuthone": | 
| Lo "Issohadore": è una maschera complementare a quella del "mamuthone". Il suo abbigliamento ("veste'e turcu" - vestito da turco - per gli anziani di Mamoiada) attualmente prevede: la "berritta" sarda nera legata al mento con un fazzoletto variamente colorato, i larghi pantaloni e la camicia di tela bianchi, le sopraccalze di lana nera e il corpetto rosso del costume tradizionale maschile; a tracolla porta una cinghia in pelle e stoffa corredata di piccoli sonagli; legato alla vita, con un lembo sciolto lungo la gamba sinistra, uno scialle, o ampio fazzoletto con bellissimi ricami colorati. | 
| Ultimamente è stato ripristinato l'uso della "visera crara", una maschera chiara dai lineamenti fini, da alcuni indicata come "maschera de Santu" (o "de Santa) e da altri come "maschera limpia" (pulita o semplicemente bella). | 
Il carnevale mamoiadino
A  Mamoiada si usa dire che "senza mamuthones e  issohadores non c'è carnevale": la loro esibizione è l'evento più  importante, il simbolo del Carnevale, e al tempo stesso  allegria e auspicio di tempi propizi.
Questa "processione danzata"  (come la definì l'etnologo R. Marchi negli anni '40) non ricorda certo  un'esibizione carnascialesca: la compostezza e il  silenzio dei partecipanti, il loro incedere  ordinato e solenne, il passo cadenzato e  ritmato dal suono dei campacci scossi sulle spalle, tutto l'insieme  rimanda piuttosto all'atmosfera del rito religioso.
La sfilata, dal pomeriggio fino a tarda sera,  richede una notevole quantità di energia, dato il peso delle "garrigas" sulle spalle. Vuoi per il fatto che  le cinghie dei campanacci comprimono il torace, vuoi perché il digiuno (come  negli antichi misteri) fa parte del rito di preparazione, i mamuthones e gli  issohadores mangiano e bevono poco prima del corteo.
Composizione della sfilata
Il gruppo della sfilata, composto  tradizionalmente da 12/14 mamuthones e 8/10 issohadores, avanza  in modo assolutamente  preordinato:
| i mamuthones,        rigorosamente disposti        su due file parallele, incedono lentamente, cadenzando il        passo con forti colpi di campanacci, mentre gli issohadores, disposti come per        proteggere il gruppo in avanguardia, retroguardia e all'esterno        delle file, si muovono rapidissimi in ogni direzione,        lanciando la fune ("soha") verso il pubblico per catturare nuove        prede. Le due figure, caratterizzate sia dal diverso abbigliamento che dal modo di muoversi, si esibiscono contemporaneamente. | 
Questa sorta di corteo procede lento,  imponente,  inarrestabile, ed esercita sui presenti una grande suggestione, quasi un  fascino ipnotico.
I movimenti
Il passo dei mamuthones è ovviamente  diverso da quello degli issohadores, ma non discordante. 
Il  passo lento e cadenzato dei primi è in qualche modo un movimento obbligato,  dovuto al peso delle attrezzature e alla necessità di far risuonare tutti i  campanacci.
Ogni lento passo del mamuthone,  cadenzato dal suono dei campanacci sulla schiena, scossi con  una sorta di saltello e di rotazione delle spalle (una volta a destra e una  volta a sinistra), viene eseguito in perfertta sincronia col  resto del gruppo, in modo tale da produrre un unico imponente frastuono  all'unisono.
La ripetizione della cadenza viene  interrotta dopo un certo numero di passi da una serie di tre  piccoli salti e relativi clangori delle "garrigas".
 
| Gli issohadores, al contrario, si        muovono con passi agili, leggeri e veloci, pur mantenendo        la posizione nel corteo, e lanciano di tanto in tanto        "sa soha" (il laccio)        all'esterno del gruppo per catturare il prescelto tra la folla, che viene        delicatamente tratto verso il corteo. La bravura dell'issohadore sta proprio nel riuscire a catturare le "prede" con questa originale fune di giunco intrecciato. "Sa soha", infatti, essendo molto più leggera, è molto più difficilmente governabile delle tradizionali funi di pelle o canapo e rende molto più impegnativi il lancio e il centro dell'obiettivo; perciò solitamente viene bagnata prima della sfilata. | 
info:
Comune di Mamoiada , corso  Vittorio Emanuele III 50, Mamoiada 
+39784 56023 - fax 0784 56700 
www.museodellemaschere.it
Associazione turistica Pro loco Mamoiada 
Mamuthones, Issohadores e gruppo  di ballo 
via Sardegna 13, Mamoiada 
+39784 569032 - 334 5940764 
0784  569032 
mamuthonesmamoiada@tiscali.it
www.mamuthonesmamoiada.it
 
 
 
 
 
 
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