mercoledì 9 dicembre 2009

OROSEI. Ecco l'alfabeto nuragico.

OROSEI. Ecco l'alfabeto nuragico.

Post n°2308 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da valledelcedrino

dadi martedì 8 Dicembre 2009


Sarebbe lo stesso utilizzato nello Yemen la scoperta presentata a Orosei in un convegno.

La Regina di Saba e i nuragici scrivevano nello stesso alfabeto: il proto caneo. Si è aperto con questa sensazionale notizia data dall'epigrafico Gigi Sanna il convegno di archeologia promosso dall'associazione culturale Cantores de Santa Maria nell'ambito della manifestazione "Battommizz'annos a oje. S'Europa de sos sardos anticos" che tra sabato mattina e ieri sera ha presentato tre distinti eventi tra cui una sfilata di maschere etniche del "carrasecare d'autonzu" e un concerto polifonico. L'affascinante teoria è incentrata sul recente ritrovamento nei pressi di quella che si suppone fosse la residenza della mitica Regina di Saba nello Yemen, di una iscrizione su pietra in alfabeto proto caneo dove tantissime lettere sono identiche a quelle catalogate sinora da Gigi Sanna su almeno 50 reperti epigrafi rinvenuti in siti nuragici dell'isola. Tra questi anche la stele di Nora, che dunque sarebbe scritta in nuragico e non in fenicio. La conclusione è che i proto sardi scrivevano come le più antiche e istruite popolazioni che almeno quindici secoli prima di Cristo vivevano e commerciavano in tutte le parti del mondo. Ipotesi e teorie che con la moderazione di Gianfranco Pintore sono state illustrate con il supporto di una vasta mole documentaria anche da Leonardo Melis, che ha percorso ancora una volta gli affascinanti spostamenti e le imprese degli Shardana, e da Mario Aresu che ha invece presentato i suoi studi scientifici sulle proprietà taumaturgiche dei siti megalitici sardi per vie di campi elettromagnetici e radioattivi che si riscontrano in prossimità di tombe di giganti, nuraghi e menhir. Un campionario di quella che qualcuno definisce "archeologia eretica o di sognatori" ma che ormai conta decine e decine di appassionati assolutamente non improvvisati. Studiosi che continuano a chiedere con forza al mondo accademico e a quello politico un serio confronto sulle loro teorie affinchè la storia dei sardi e della Sardegna esca dall'anonimato per essere finalmente accreditata del valore e dell'importanza che le compete nello scenario internazionale. Richieste supportate da una letteratura sempre più vasta e condivise da un pubblico partecipe e in costante aumento come quello presente sabato ad Orosei dove tra gli altri, interessato spettatore per tutto il dibattito, il presidente della provincia Roberto Deriu.

di Angelo FONTANESI 

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