Le maschere tradizionali
riscoperte di recente
hanno aperto il «carrasecare d'autonzu».
Dopo il debutto internazionale avvenuto a febbraio ad Alsasua nella  Navarra in occasione di una grossa manifestazione carnevalesca che attira nella  cittadina basca numerose espressioni dei carnevali europei, sabato le due  ritrovate maschere tradizionali oroseine Sa Zardinera e Sos Maimones hanno  sfilato lungo le vie del centro oroseino per la prima volta dopo la loro riscoperta. L'occasione è  stata la riproposizione dell'appuntamento del "carrasecare d'autonzu",  riscoperto anch'esso come le due maschere dall'associazione culturale «Cantores  de Santa Maria». Al loro fianco per l'occasione sos Tumbarinos di Gavoi, i Boes  e Merdules di Ottana, e Maschedores e Lolles di Torpè. L'evento era inserito  nella manifestazione «Battommizz'annos a oje, S'Europa de sos sardo  anticos»,  organizzata 
sempre dal gruppo oroseino, ed è la prosecuzione di una ricerca  storica sulle tradizioni locali che l'associazione culturale porta avanti da  anni. Tra le materie di questo studio anche la ricerca di similitudini tra la  maschere del carnevale sardo e quelle di altri paesi. Due anni fa furono le  maschere zoomorfe bulgare dei «Kukeri» a sfilare a Orosei mentre nel dicembre  dello scorso anno fu il turno dei «Momoxorros», un'altra maschera zoomorfa  tipica dei paesi baschi. La maschera de «Sa Zardinera» si compone di un lungo  lenzuolo di tela bianca sul quale vengono cucite foglie di limone e di arancio  sino a ricoprirlo interamente. «Sos Maimones» sono invece una figura piuttosto  diffusa nei carnevali dell'interno: coperti da un pastrano in orbace, testa  avvolta dal muccadore e faccia tinta col carboncino, camminano legati a un giogo  trainando una botte di vino che sabato scorso è stata arricchita allegoricamente  con un pupazzo di cartapesta. Nell'ambito della stessa manifestazione, domenica  sera, nella chiesa parrocchiale di san Giacomo, si è tenuto un appassionante  concerto di cori polifonici con la straordinaria esibizione della Corale  Polifonica Algherese e con la partecipazione del Coro Pietro Gallisay di Nuoro e  del coro Cantores de Santa Maria di Orosei.
di Angelo FONTANESI - La Nuova Sardegna
 
 
 
 
 
 
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