giovedì 6 gennaio 2011

GALTELL�. Croce miracolosa sotto restauro.


In appalto i lavori al Cristo che sudò sangue nel 1612.

A disposizione un finanziamento regionale di 100mila euro e fondi comunali.

Nel 2012 verrà celebrato il 14°  anniversario del prodigio del Cristo che sudò sangue e, per quella data, la statua dovrà essere in piena forma. La leggenda vuole che l'opera lignea di scuola ispanica e del XV secolo sia stata conservata a Galtellì per volontà divina. Ma ora la statua ha necessità di restyling che l'amministrazione comunale ne, grazie a un finanziamento regionale e cofinanziamento dallo stesso ente locale, farà eseguire al più presto. Sull'albo pretorio in questi giorni è stato infatti pubblicato il bando di gara per i lavori di restauro alla statua del Santissimo Crocifisso e di altre sculture lignee di gran valore storico e religioso conservate nelle chiese galtelinnesi minacciate dagli attacchi degli insetti silofagi che ne stanno provocando il distacco della cromia con il rischio di provocarne la definitiva perdita. I lavori saranno appaltati il prossimo 3 febbraio con importo a base d'asta di circa centomila euro. Nel bando sono previsti anche interventi conservativi per alcuni paramenti liturgici quali pianete, tonacelle e un piviale, databili dal XV al XIX secolo, che presentano segni di decadimento molecolare delle fibre e di deterioramento dovute all'usura, all'umidità e agli agenti chimici. Tra i preziosi simulacri che verranno restaurati il più importante è comunque senza dubbio il «festeggiato», appunto il Crocifisso miracoloso del XV secolo. La statua custodita nell'omonima chiesa parrocchiale nel 1612 sudorò alcune gocce di sangue e per questo evento il Vaticano proclamò il miracolo. Nel 1978 fu soggetta a un primo intervento di restauro, ma ora presenta delle nuove lacune della cromia e alcune fessure negli strati pittorici del torace e del ginocchio. La leggenda vuole che la statua lignea raffigurante il Cristo sulla croce con una nera capigliatura fluente di veri cappelli, fu rinvenuta nella spiaggia della Marina di Orosei dentro una cassa, da alcuni abitanti di Sarule. Questi decisero di portarla nel loro paese per fame dono alla chiesa e quindi lo issarono su di un carro trainato da buoi. Giunti però a Galtellì i buoi si fermarono e a nulla valsero gli incitamenti per farli proseguire verso Sarule. Un segno divino insomma come quello straordinario che verrà ricordato tra un anno. Con un Cristo nuovamente in gran spolvero.

di Angelo FONTANESI

da http://blog.libero.it/ValledelCedrino/

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